NATA PER TE – Luca Mercadante, Luca Trapanese

Alba è nata, ma nessuno la voleva. Perché Alba, con i suoi grandi occhi e i capelli color del sole, è nata con quello che molti, oggi, considerano un difetto gravissimo: la sindrome di Down. Non è compito nostro giudicare le scelte degli altri, quello che ci spetta è solo raccontare. E, in questo caso, raccontiamo di una storia d’amore, fantastica e bellissima. Perché Alba, dopo essere stata rifiutata da ben trenta famiglie, che aspettavano un bambino da adottare, ma evidentemente giudicavano lei “troppo problematica” da affrontare, il suo papà lo trova. E accoglie Alba come se fosse il frutto del suo amore, il prolungamento di se stesso.

Il tribunale decide di affidarla a Luca Trapanese. Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale: con lui è stato inaugurato il registro degli affidi previsti dalla legge per i single. Ma Luca non è spaventato. Di battaglie ne ha combattute tante, conosce il dolore e ha imparato a trasformarlo, abbattendo muri e costruendo spazi di solidarietà.

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Le due madri – Gianfranco Mattera

In ogni storia ci sono almeno due versioni, due punti di vista. Anche in questa.

Giulia e Roberta, due madri della stessa bambina.

Madre biologica la prima, affidataria la seconda.

Una madre che ama la propria figlia, ma incapace di prendersene cura e di proteggerla. Incapace di proteggere se stessa, di vedere quello che la circonda, ma non malvagia. Una donna che si sente completa solo con un uomo al suo fianco, non importa quanto violento possa essere. Una madre che

Dall’altra c’è una donna che vorrebbe essere madre, ma la natura glielo impedisce. Decide quindi col marito di tentare la strada dell’affidamento, per accudire un bambino che ha bisogno di sicurezza, di calore, di agi, non solo in senso materiale, nel senso proprio di sentirsi al sicuro, di potersi fidare. Una donna che si sente madre ma sa di non esserlo. Accogliere in casa propria un minore vuol dire accoglierlo nella propria vita e nei propri affetti, senza preclusioni, senza pregiudizi.

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PER UN PO’ – Storia di un amore possibile

Un romanzo intenso e profondo, emotivamente forte, che racconta da vicino l’esperienza di genitore affidatario, che ha vissuto l’autore stesso. Una scelta coraggiosa per un uomo single, che a 45 anni ha una carriera musicale e una situazione economica favorevole; il suo stato di solitudine ha portato alla decisione di condividere il bene che ha ricevuto nella vita attraverso il processo dell’affido tramite la fondazione l’Albero della Vita.

«Quel che ho imparato dai figli in affido (trap compresa)»

«Solo la vita può far accadere la vita»

Niccolò Agliardi

La storia parte dal preciso momento in cui Niccolò viene definito idoneo per un affido e questa idoneità sembra essere in contrasto con la responsabilità di quello che davvero significa: essere un genitore affidatario.

Si può essere preparati, ma non si è mai davvero pronti, e l’esperienza che l’autore si appresta a intraprendere dimostrerà in pieno questo concetto. 

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Errori da non ripetere

Perché abbiamo con i nostri figli gli stessi comportamenti che da bambini ci hanno fatto soffrire? Come liberarci dai vincoli del passato che continuano a condizionarci nel presente? In questa edizione aggiornata del classico “Errori da non ripetere”, Daniel Siegel, psichiatra infantile di fama internazionale, e Mary Hartzell, educatrice e psicologa, evidenziano quanto le esperienze infantili influenzino il modo di essere genitori.

Si tratta, per i genitori, di non ripetere modelli di interazione inadeguati, non compatibili con le relazioni di cura e amore immaginate per i propri figli...

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Cambiare l’acqua ai fiori

Di Valérie Perrin

Vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.

Cambiare l’acqua ai fiori è una storia d’amore, anzi una storia dell’Amore in tutte le sue forme, da ogni prospettiva. Amore per un uomo, per una figlia, a volte amore proibito o non ricambiato, amore che resiste anche alla morte.

Il personaggio femminile, Violette sposata Toussaint, è la protagonista assoluta attorno alla quale ruotano tutti gli altri personaggi, è la guardiana di un cimitero che ricostruisce le storie dei suoi ospiti tramite fotografie e targhe sulle lapidi, silenzi e lacrime ai funerali, numero di visite e quantità di fiori ri...

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La vulnerabilità unica

di Alessandra Fermani e Morena MuziVulnerabilitaUnica

Una ricerca svolta dall’Università di Macerata e dall’’Universidad Nacional de San Luis sugli adolescenti e i giovani adottati in Italia e in Argentina .

L’adozione presenta molteplici aspetti delicati, sia sotto il profilo culturale e valoriale, sia sul versante specificamente tecnico, clinico e sociale. È una realtà complessa, in cui il valore del biologico, l’eventuale differenza etnica, la costruzione di un legame di attaccamento, le possibilità di recupero di bambini che hanno vissuto esperienze più o meno gravemente sfavorevoli, sono solo alcuni dei temi più significativi. Ciò non significa che tutti i bambini siano destinati ad avere problemi, ma nell’insieme, come gruppo, sono più a rischio, rispetto ai coetanei. In realtà, gli individui hanno modalità e risorse per affrontare l’adozione: alcuni alla fine la vivono in modo resiliente e ne sono scarsamente colpiti, altri percepiscono il fatto di essere stati adottati come stigmatizzante, minaccioso o potenzialmente dannoso.

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La cicogna miope

La cicogna miope bookDalla famiglia che violenta alla famiglia che ripara

(Strum. lavoro psico-sociale e educativo)

Pedrocco Biancardi M. Teresa, Sperase Lucia, Sperase Marco

ed. Franco Angeli

 

La protagonista di questo testo si chiama Chiara. Vittima di violenze gravissime nella famiglia biologica, diagnosticata “insufficiente mentale” e affetta da sindrome pre-psicotica, Chiara viene accolta da una coppia, prima affidataria e poi adottiva; inizia qui il suo lungo percorso verso la “normalità”, fatto anche di cure psicologiche, che questo volume documenta.
La narrazione realistica del quotidiano impegno genitoriale si integra con il confronto con la letteratura scientifica in materia e con gli interventi di sostegno: M.T. Pedrocco Biancardi – la psicologa direttamente coinvolta dalla famiglia affidataria, che con costanza la affiancherà nel percorso di riparazione – ricostruisce la prima parte della vita di Chiara; seguono poi il diario della mamma adottiva e l’epistolario “riabilitativo” scambiato via e-mail tra la famiglia e la psicologa. In appendice, infine, è riportata la favola che dà il titolo al volume e che la mamma di Chiara ha inventato per aiutarla a comprendere e ad accettare la propria storia.

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BAMBINI IN AFFIDO: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE PER DARE UNA FAMIGLIA A CHI NON CE L’HA

Bambini in affido bookMichela Rebellato, Sempre comunicazione ed.

È un manuale sull’affidamento familiare che cerca di rispondere a tutte quelle domande che interessano sia la famiglia che si apre a questa esperienza sia al bambino che ne è coinvolto.

Viene, quindi, preso in considerazione l’affido in tutti i suoi aspetti: da quelli più burocratici e tecnici a quelli più intimi ed emotivi.

Si pone l’accento sulle motivazioni che spingono i servizi a procedere per un allontanamento del minore dalla famiglia di origine, al vissuto emozionale del bambino che vive tale esperienza.

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“AFFIDARSI ALLA VITA” Il racconto di un affido familiare

Affidarsi alla vita bookLuca Tosoni, Effatà ed.

È un piccolo libricino in cui viene raccontata la storia, sempre simile ma anche sempre diversa data l’unicità dell’esperienza, di una coppia che si trova a dover fare i conti con la propria infertilità.

Questo li farà discutere ed affrontare questioni che, generalmente, coppie che attendo un figlio difficilmente hanno.

E si passa velocissimamente dal domandarsi perché è successo a loro al voler scoprire spasmodicamente la causa della propria infertilità al sentirsi “rivoltati come un calzino” prima fisicamente e poi psicologicamente quando, la scelta genitoriale passa e si annida sul pensiero dell’adozione, che sarà poi un affido. Nell’indagine dei servizi sociali e degli psicologi che devono valutare l’idoneità di questi aspiranti genitori, riecheggia sempre la solita domanda: perché volete adottare?

Domanda che impone ogni volta una discesa in se stessi ed una sempre nuova scoperta e risposta.

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