Le due madri – Gianfranco Mattera

In ogni storia ci sono almeno due versioni, due punti di vista. Anche in questa.

Giulia e Roberta, due madri della stessa bambina.

Madre biologica la prima, affidataria la seconda.

Una madre che ama la propria figlia, ma incapace di prendersene cura e di proteggerla. Incapace di proteggere se stessa, di vedere quello che la circonda, ma non malvagia. Una donna che si sente completa solo con un uomo al suo fianco, non importa quanto violento possa essere. Una madre che

Dall’altra c’è una donna che vorrebbe essere madre, ma la natura glielo impedisce. Decide quindi col marito di tentare la strada dell’affidamento, per accudire un bambino che ha bisogno di sicurezza, di calore, di agi, non solo in senso materiale, nel senso proprio di sentirsi al sicuro, di potersi fidare. Una donna che si sente madre ma sa di non esserlo. Accogliere in casa propria un minore vuol dire accoglierlo nella propria vita e nei propri affetti, senza preclusioni, senza pregiudizi.

Le due voci si alternano, si raccontano. Entrambe vivono un’ingiustizia: della maternità negata dalle autorità e della maternità negata dalla natura.

Mattera è un assistente sociale e vive ogni giorno le storie di cui ci parla, nel suo libro ha scelto di mostrarci il punto di vista delle due madri. La grande assente è la bambina, Marika.

In questo tempo sospeso, lei dice alla fine che vorrebbe unire le due case. Ma non si può. E allora non riuscendo a definire che cosa è meglio, continuerà a stare sospesa: ad avere una casa calda, sicura, vestiti puliti, cibo, attenzioni. E forse un giorno potrà tornare da Giulia, la madre biologica, e riprendere la loro vita. Ma non sarà mai più solo sua figlia.