LA GOCCIA: VALERIA ROSSI SUBENTRA A PAOLO CARASSAI

“Non dimenticate l’ospitalità, alcuni praticandola hanno accolto degli angeli senza saperlo”; parole tratte dal 13° capitolo della Lettera agli Ebrei che racchiudono il vero paradigma dentro al quale l’associazione La Goccia onlus si è sempre mossa. Nata 18 anni fa in seno all’Azione Cattolica diocesana, l’associazione promuove da allora una cultura dell’ospitalità generosa, aperta all’affido, all’adozione e al sostegno familiare.

Un modello di accoglienza che la Goccia dispiega attraverso diversi strumenti: il Centro studi che ha una funzione formativa e culturale, il Centro servizi per la famiglia che dispone di un’équipe professionale impegnata a offrire supporto alle famiglie affidatarie (attualmente sono 13 i minori accolti), l’Agorà, gruppo di famiglie che condivide l’esperienza di una genitorialità accogliente e infine lo Sportello per l’adozione internazionale, sostenuto in collaborazione con l’associazione nazionale Amici dei Bambini.

Lo scorso mese, in occasione del rinnovo del consiglio direttivo sono stati nominati due nuovi consiglieri: Samuele Trapasso e Silvio Grassetti ed è stato eletto un nuovo Presidente. A sostituire Paolo Carassai, fondatore ed ex presidente dell’Associazione fin dalla nascita, sarà Valeria Rossi. Mamma adottiva, docente e già referente educativa dell’associazione, la nuova presidente ha accolto l’incarico in continuità con il suo percorso familiare e personale: «Prendo in affido la Goccia, sapendo di non essere sola; la prendo in affido con voi», ha detto rivolgendosi all’assemblea che l’ha eletta. «Prendere la Goccia in affido vuol dire accompagnarla in questo momento in cui è diventata maggiorenne, ma ha ancora bisogno di essere sostenuta nella crescita. Significa quindi essere disponibile a sostenerla nei percorsi attualmente attivi».

Paolo Carassai ricorda i punti di riferimento su cui la Goccia è cresciuta e che tutt’ora la animano: «Da sempre camminiamo su due binari: uno è la ricchezza di chi accoglie e l’altro è la formazione a sostegno di quella ricchezza. Sono due dinamiche che non possono scindersi perché verrebbe meno da un lato la dimensione ideale dell’accoglienza e dall’altro lo spirito di carità, quel vivere lo stato di bisogno dell’altro come un qualcosa che mi appartiene». Questa dinamica coinvolge l’associazione in ogni aspetto; la Goccia infatti concepisce l’accolto non come un soggetto a cui “fare del bene”, ma come un qualcosa che è “parte di me”. «L’altro è colui che mi permette di essere- continua Carassai-, perché l’altro non è solo un soggetto che mi esprime il mondo ma è lo specchio che mi permette di rappresentarmi, di prendere coscienza di me». L’impegno del fondatore all’interno dell’associazione continuerà soprattutto sul fronte della formazione: «Per quanto mi riguarda vorrei ricollocarmi come referente del Centro Studi e quindi da dietro le quinte continuare a camminare insieme».

Con il nuovo consiglio direttivo, l’associazione svilupperà per il prossimo triennio il tema del “Prendersi cura della vita per custodire il futuro”. «E’ una sfida- spiega a nuova presidente-che ci interpella come soci e come amici della Goccia; prendersi cura vuol dire accostarsi all’altro e anche a se stessi in un atteggiamento di ascolto e d disponibilità. Una disponibilità che dà un senso al nostro impegno».

(AVVENIRE – EMMAUS – 20 NOVEMBRE 2018)