RICORDATI DI ME

RicordatidiMeUn film di Gabriele Muccino.
Con Fabrizio BentivoglioLaura MoranteMonica BellucciNicoletta RomanoffSilvio Muccino

Drammatico, durata 120 min.

Italia 2003.

Prendete Stefano Accorsi e Giovanni Mezzogiorno alla fine de L’ultimo bacio, aggiungete 20 anni ed ecco comparire magicamente Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante, protagonisti di quello che, se non è il seguito ufficiale del film che tanto successo ha dato al giovane regista, sicuramente è la quadratura del cerchio, la conclusione del trittico sui difficili equilibri della famiglia media italiana iniziato con Come te nessuno mai. Un po’ meno urlato del solito, il film di Muccino inquadra subito l’italia in cui vivono e si muovono i personaggi: quella delle radio accese persino in sala operatoria, quella in cui si possono semi distruggere le auto in sosta senza farsene troppi problemi, quella in cui le madri. più fanatiche delle figlie, si mettono alla costante ricerca per queste ultime di un futuro sotto i riflettori, anche se le figlie non sanno far nulla. Il titolo del film è un manifesto: è un urlo inespresso, all’inizio, e soffocato alla fine della pellicola. Se i protagonisti de L’ultimo bacio cercavano l’amore, qui è l’essere riconosciuti e riconoscibili l’obiettivo primario dell’agire, obiettivo davanti al quale anche l’accoppiata amore/sesso cede il passo. Di fatto l’unico personaggio positivo alla fine della storia è quello interpretato da una sorprendentemente valida Monica Bellucci: unica ad accettare il caro prezzo delle sue scelte e grazie a questo unica persona veramente libera. Infatti traendo le somme la “morale” esce con le ossa rotte: solo il caso, presentatosi sotto la forma di incidente, interrompe il precipitare della crisi familiare. La meschinità generale in cui navigano i personaggi diventa protagonista essa stessa ed il sorriso ebete di Bentivoglio, che chiude il sipario sulla storia, non lascia presagire un futuro felice alla già provata famigliola.

Grande lavoro e grandi risultati si segnalano sul fronte attori: se Bentivoglio è perfetto con la sua aria da cane bastonato, la Morante è vagamente fuori dalle righe tra sfuriate plateali e slanci di fin troppo eccessiva dolcezza. entrambi sono una conferma; tutti gli altri sono una insperata sorpresa: il giovane Muccino è perfetto nel mostrare le inquietudini post-adolescenziali di chi, quasi ventenne, è ancora in cerca della prima ragazza, Nicoletta Romanoff, l’aspirante soubrette (che apprendiamo con un leggero sconcerto essere nella vita reale già sposata e madre di due figli) stupisce per la concretezza e per la sicurezza con la quale affronta una parte non facile e, incredibile a dirlo, la Bellucci recita bene: se a questo aggiungiamo che persino il trittico Roncato/Taricone/Silvestrin passa indenne la scure del giudizio, c’è da fare i complimenti ad un regista capace come pochi di raccogliere il meglio dal materiale attoriale a sua disposizione. Non è proprio una salutare ventata di ottimismo ma almeno l’autocritica sulla società, anche se vagamente pelosa vista l’onnipresenza del regista in fase di lancio del film in ogni talk-show e spettacolo sulle reti pubbliche e private, gli italiani la sanno ancora fare.